domenica 25 settembre 2011

Inflazione e psicologia

Nonostante il giorno (sabato) e l'ora (quasi le 2:00), non riesco a prendere sonno e quindi scrivo, sperando che la mia stessa verbosità riesca dove la fisiologia fallisce...


Qualche giorno fà ho finalmente scoperto il versante pratico e concreto del gioco delle aspettative in economia, in particolare nella dinamica dei prezzi.
Dove? Facendo complicate regressioni lineari o cercando correlazioni improbabili? No, in treno!

Sì, qualche giorno fà stavo tornando a Piacenza, quando passa un controllore (stranamente simpatico), il quale (dopo aver validato il mio biglietto) si ferma a chiacchierare con un altro passeggero, che evidentemente conosceva.
In breve, il controllore mette in guardia l'amico che dal gennaio 2012 le frequenze dei treni su quella tratta (Milano-Bologna) sarebbero diminuite e, cosa più importante ai fini della narrazione, le tariffe avrebbero avuto un nuovo rincaro.

Poco dopo sentii la mia fidanzata al telefono e, tra una cosa e l'altra, gli comunicai quanto sentito di straforo, concludendo entrambi che avremmo dovuto fare incetta oggi di biglietti a tariffa corrente, per sopportare meglio l'aumento atteso per l'anno prossimo.

In quel momento tutte le parole sentite in università sulle aspettative di inflazione mi sono tornate alla mente e le ho potute finalmente concretizzare in un avvenimento di tutti i giorni, che me le ha rese qualcosa di familiare.

E' chiaro: noi ci aspettiamo un rincaro dei biglietti del treno domani, quindi andiamo a fare incetta oggi di biglietti a prezzo non maggiorato, gonfiando la loro domanda e (idealmente, se il mercato ferroviario fosse libero e non regolamentato) dando una spinta al rialzo ai prezzi stessi.
In realtà, la minaccia del rincaro potrebbe essere appunto solo una minaccia, non realizzandosi mai, tuttavia avrebbe comunque sortito l'effetto di farci spendere oggi molto più denaro del normale ed alimentare la domanda per un intero settore industriale (in questo esempio, quello ferroviario).

Mi sono detto "se questo gioco di aspettative funziona a livello micro, figuriamoci a quello macro!"

Provate a pensare a dei Governi molto indebitati, che non sanno come rientrare dai propri impegni.
Immaginate che questi Governi abbiano pensato che l'inflazione potrebbe essere un valido strumento per abbattere il valore reale del debito stesso.
Immaginate anche che, però, questi Governi si siano accorti che la crisi e la sfiducia serpeggiano tra i loro cittadini, disincentivandoli a spendere, bloccando così sul nascere qualsiasi pressione al rialzo dei prezzi.
Pensate di essere al posto dei capi di quei Governi: non verrebbe voglia anche a voi di far pensare alla gente che è "imminente" un'ondata di inflazione (immaginaria), per invogliare tutti a fare orge di spese "cautelative", apportando momentanei sollievi all'industria dei beni di consumo e portando effettivamente ad un aumento generale dei prezzi? Ma non solo: la moneta utilizzata perderebbe progressivamente potere d'acquisto e così i famosi debiti di cui sopra diventerebbero meno insostenibili, essendo essi stessi denominati nella valuta "svilita".


Mmm... Temo di essermi espresso da cani, perché ho cercato di scrivere di getto quel che mi passava per la mente, ma temo di non aver ottenuto quei gran risultati: e poi il famoso sonno ora sta prendendo il sopravvento.
Meglio che vada a dormire...

Tojo  

1 commento:

  1. L'unica obiezione che potrei elevare è che "purtroppo" la maggior parte delle persone non ha una spiccata cultura finanziaria, e potrebbe reagire solo con rabbia e disprezzo verso una "casta che spende con il portafoglio dei cittadini", senza capire le effettive motivazioni di un rincaro dei prezzi "pilotato"......

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